Gruppo di Volontariato
Amici di San Bernardo
UN LAVORO SENZA FINE U n lavoro lunghissimo che inizia subito dopo lo smontaggio. Il cammino di questo manufatto inizia all’inizio di marzo per essere pronto la notte di Natale. La passione e dedizione, di cura dei dettagli quasi maniacale, di sperimentazione e di collaudi fanno di questo presepe una realizzazione unica nel suo genere. Il lavoro di montaggio del presepe, un “cantiere” che in realtà non conosce sosta visto che viene avviato subito dopo la fine delle operazioni di smontaggio, quando è ancora inverno. Il 5 marzo scorso tutti i pezzi del Presepe Meccanico erano nel magazzino. Ma solo dopo 10 giorni, il 15 marzo, i nostri “tecnici” erano già all’opera nella revisione dei meccanismi meccanici ed elettronici dei gruppi utilizzati lo scorso Natale. Parallelamente il nostro softwerista era già all’opera per la realizzazione di un nuovo programma della gestione del “parlato”. Il due maggio si è iniziato la lavorazione alla prima novità 2013: il castello con le guardie che girano intorno le mura e l’alza bandiera sulla torre. Il 25 di maggio ha avuto inizio la lavorazione della seconda novità: si inizia a costruire il circo. Si studiano i meccanismi, la scenografia e si iniziano i lavori. All’interno sono stati inseriti: il domatore di elefanti, i cavalli che si esibiscono in circolare, l’acrobata sulla bicicletta che pedala sulla corda, la foca che gioca con la palla e, non poteva mancare, il carretto dei popcorn scoppiettanti. All’aperto del circo, babbo natale gira con il dei gelati. Questo gruppo è stato concluso il 6 di luglio. In contemporanea, si procedeva alla realizzazione della terza novità 2013, ovvero, i serpenti nel deserto: una riproduzione rocciosa dove dalle cavità escono serpenti e scorpioni. Intanto, sempre parallelamente a queste lavorazioni, il nostro tecnico del computer continuava nell’aggiornamento dei suoni e del parlato incrementando i punti dove si nota l’effetto del parlato. Nel mese di agosto gli Amici di San Bernardo sono stati impegnati all’organizzazione dell’omonima sagra. Una parentesi allegra, in attesa del montaggio dei diversi pezzi del presepe, che è iniziato alla metà di settembre nella chiesa di San Giovanni. Il Presidente Amici di San Bernardo
EMOZIONI E FASCINO D’ALTRI TEMPI FANNO DI QUESTO PRESEPE UN APPUNTAMENTO IRRINUNCIABILE S arà la suggestione del luogo -un’antica chiesa che si incontra risalendo il vecchio borgo che abbraccia uno sperone di collina sul lago. Sarà il raccoglimento sereno cui induce il passaggio dalla luce radente dell’inverno alle luci soffuse dell’interno, quasi fiaccole tremolanti ma tenaci nella penombra dell’interno. O forse ancora, sarà il pulsare della vita che sapienti mani artigiane ma ispirate sono riuscite a far brulicare in ogni angolo di questo presepe, sorprendendo ogni volta i visitatori. Anche quest’anno il gruppo di volontariato «Amici di San Bernardo» di Manerba ha voluto onorare il traguardo del sedicesimo anno non risparmiandosi in fantasia ed originalità nella costruzione delle scene del presepe all’interno del quale si mescolano - con la naturalezza della più autentica tradizione popolare di questa «invenzione» del Poverello - racconto biblico e vita quotidiana (in questo caso delle sponde del Benaco con i suoi mestieri tipici e non solo). Ad avvincere è la suggestione di una Betlemme domestica che prende vita tra gli ulivi del Garda e che colpisce i visitatori, non solo per ciò che essa può rappresentare alla luce della fede, ma anche per l’arte e l’ingegno che convergono nella sua costruzione. Dai giochi di luce che creano una speciale atmosfera di calore e accoglienza, alla dovizia di particolari accuratamente inseriti di anno in anno, fino alla peculiarità degli scenari e degli originali meccanismi artigianali ed elettronici, costruiti per i movimenti delle statue. Si può dire che ormai Manerba si è trasformata in un apprezzatissimo momento della tradizione natalizia benacense, capace ogni volta di sorprendere. Ma a questo punto le parole non bastano: bisogna recarsi di persona a Manerba, con l’animo disposto a lasciarsi catturare dal fascino lieve di una poesia senza tempo, emanato dal manufatto frutto di un lavoro che inizia vari mesi prima del 25 dicembre. Perché, appunto, ogni anno - grazie agli occhi - il Natale sia ancora un po’ Natale per il cuore. Il Presidente Amici di San Bernardo
“Viviamo la Comunità con Amicizia e Solidarietà”
A ncorati alla tradizione ma sempre alla ricerca dell’innovazione, guardando al futuro senza dimenticare il nostro passato. E’ la sfida che anche quest’anno gli Amici di San Bernardo, hanno raccolto per realizzare il Presepe meccanico che, puntualmente nella notte di Natale, il 24 Dicembre alle ore 22.00, accende le sue luci e attiva i suoi infiniti meccanismi, la sua teoria di cavi, le sue centinaia di statuine nella chiesa di S. Giovanni, a Manerba del Garda, per offrire ancora una volta - e siamo alla diciassettesima edizione - una Natività che non ha eguali, suggestiva e sorprendente, che conserva l’anima popolare ma che ad ogni edizione propone novità, che interpreta lo spirito del Natale con un linguaggio sempre attuale. Un linguaggio che non dimentica il profondo significato religioso del presepio, che è una rappresentazione simbolica della nascita di Gesù ma anche espressione culturale, creatività e tecnologica, spiritualità in movimento, verrebbe da dire, con il gusto artigiano delle cose fatte bene e con l’amore per la propria terra. E’ la meccanica, certo, a rendere unico il Presepe meccanico, ma è anche la fantasia degli Amici di San Bernardo, che riesce a sorprendere anche il visitatore abituale, quello che, ogni anno, non manca all’appuntamento manerbese proprio per vedere che cosa gli Amici si sono inventati per abbellire e rendere ancora più speciale la loro Natività. E tutto questo senza venir meno allo spirito del presepio. Ancora una volta, tradizione e innovazione. Ecco allora spiegate le novità inserite nell’edizione di quest’anno: il circo che
con i sui spettacoli allieta l’atmosfera natalizia, il serpentario nel deserto (una vera chicca) e non manca un riferimento alla terra martoriata della Palestina, che non conosce pace: nel presepe meccanico c’è dunque una postazione militare con tanto di cannoni che sparano, un castello nel quale i soldati eseguono l’alzabandiera, sorvegliati dalle guardie in movimento, che garantiscono la sicurezza del castello e ancora, il completamento di un altro castello proposto lo scorso anno con l’automatismo del cancello d’entrata che si alza e si abbassa durante il passaggio dei Cavalli. Spazio alla tecnologia e alla fantasia, dunque, ma senza dimenticare, le radici agricole della nostra terra che sono ben piantate fra vigne e oliveti. Il paesaggio gardesano, con la sua umanità di artigiani e contadini, fa da contrappeso agli scorci della Betlemme mediorientale che da sempre caratterizzato il presepe. Un mondo solo in apparenza lontano che viene riletto, attualizzato e interpretato. E la cui rappresentazione non finisce di affascinare adulti e bambini. Il nostro Presepe meccanico non nasce per stupire ma per avvicinare, è un momento d’incontro e di condivisione, un’occasione per ritrovarsi, in famiglia e/o con gli amici, un itinerario di riflessione sullo spirito del Natale. Non ha la pretesa della perfezione, ma della semplicità della passione. E’ il nostro modo per dire a tutti: BUON NATALE !
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